Gli anni Trenta e gli anni Settanta nella fabbrica reggiana Raccontati attraverso le fotografie
Due interessanti archivi fotografici sullo stabilimento “Bloch” sono usciti dai cassetti nei quali erano rimasti per anni. È accaduto a seguito della pubblicazione, su questa Rivista, del breve saggio “Dal Calzificio Reggiano alla Calza Bloch, storia di una industria al femminile”[1], e dei due successivi incontri pubblici su questo argomento.
Il primo archivio è una raccolta di immagini appartenute a Marisa Iori (1930 – 2017) operaia e sindacalista Bloch; l’altro è un album fotografico dal 1934 al 1940 donato da Anna Maestri, ex impiegata Bloch.
Marisa Iori, una vita di lotta per i diritti delle donne
Il primo archivio è stato consegnato all’autrice da Claudio Menozzi, figlio di Marisa Iori, al termine dell’incontro “Dal Calzificio Reggiano alla Calza Bloch, storia di una industria al femminile”

organizzato da Anpi, Istoreco e Istituto Cervi nel corso di “FestaReggio”, alla Fiera di Reggio Emilia, il 21 agosto 2018.
Le immagini non erano ordinate o didascalizzate, ma solo riunite in una decina di buste bianche, con la generica dicitura “Lotta Bloch”, e conservate in due raccoglitori celesti con elastico. Dopo una attenta verifica, sono state rinvenute ben 549 immagini, delle quali 64 stampe doppie. Il totale delle immagini uniche è perciò di 498 fotografie, quasi tutte in bianco e nero, con formati e carte differenti (da 6 x 9 cm a 18 x 24 cm, su supporto lucido, semimat o mat, con o senza bordo bianco liscio), con una percentuale di circa il 15% di scarsa o pessima qualità di stampa. Di queste foto, 55 riguardano la vita familiare e privata di Marisa Iori, mentre le altre 443 hanno per oggetto principalmente il periodo dell’occupazione del Calzificio, dal 1976 al 1978.


Nel complesso si può quindi dire che le immagini dell’archivio “M. Iori” rappresentino il corpus più significativo oggi noto riguardo il periodo Bloch degli anni 1976-1978. Tutte le 498 fotografie sono state riprodotte digitalmente – in formato jpg con risoluzione 300 dpi – utilizzando uno scanner Canon MG4250, e suddivise in 37 buste corrispondenti ad altrettanti eventi: 23 individuati cronologicamente, 11 indicati per peculiarità o personaggi, ma privi di data certa; una busta di Miscellanea per temi; una busta di Miscellanea varia; ed infine una busta con le foto personali e di famiglia. Tra i 23 eventi con data certa spiccano le manifestazioni a Roma (26 maggio e 20 ottobre 1976), gli scioperi provinciali pro-Bloch (8 giugno e 20 luglio 1976), la seduta congiunta di Comune e Provincia in fabbrica (15 luglio 1976), lo spettacolo di Dario Fo (5 ottobre 1976), il concerto di Lucio Dalla (11 novembre 1976), l’incontro con Luigi Longo (12 ottobre 1976), la visita di Nilde Iotti al presidio (4 gennaio 1977), il Natale solidale nello stabilimento con la Messa celebrata da don Eleuterio Agostini (25 dicembre 1976).
Di particolare interesse, e originale, è la serie di 20 fotografie scattate durante la visita allo stabilimento di Giuseppe Bloch, insieme ai figli Giorgio e Marina, in occasione – presumibilmente – di una celebrazione aziendale nella metà degli anni Sessanta. Si tratta di rare immagini dell’industriale, che aveva carattere molto schivo, e dei suoi familiari, insieme a gruppi di impiegate, operai, meccanici. Alcune mostrano anche i dirigenti Mario Buttazzoni, l’ingegner Schoen, Sergio Boni.

Sono tanti i protagonisti e le protagoniste di quel periodo riconoscibili nella documentazione fotografica. Donne e uomini del Bloch come Marisa Iori, naturalmente, Piera Vitale, Lia Cottafavi, Ruggero Gibertoni, Anna Maestri e Nadia Rosati, ma anche Cosetta Soncini, Vanda Allori, Liviana De Pietri, Franco Del Re, Rina Massari, Carla Ruffini. O rappresentanti sindacali, militanti di partito e amministratori pubblici come Nilde Iotti, Antonio Bernardi, Emerenzio Barbieri, Nella Marcellino, Enrico Foroni, Paolo Villa, Franco Pedroni, Lauro Vignali, Lauro Rossi, Cesare Vasconi, Pasquale Versace, Umberto Beto Bedogni, Amabile Carretti, Eletta Bertani, Ione Bartoli, Franco Ferretti, Paolo Lanzi, Ildo Cigarini, Ugo Benassi, Vittorio Parenti, Giuseppe Soncini, Franco Bonferroni, Elena Montecchi.


Immagini ritrovate: il Calzificio in epoca fascista
Due interessanti archivi fotografici sullo stabilimento “Bloch” sono usciti dai cassetti nei quali erano rimasti per anni. È accaduto a seguito della pubblicazione, su questa Rivista, del breve saggio “Dal Calzificio Reggiano alla Calza Bloch, storia di una industria al femminile”[1], e dei due successivi incontri pubblici su questo argomento.
Il primo archivio è una raccolta di immagini appartenute a Marisa Iori (1930 – 2017) operaia e sindacalista Bloch; l’altro è un album fotografico dal 1934 al 1940 donato da Anna Maestri, ex impiegata Bloch.

Le immagini sono 176, compresi alcuni doppioni, in bianco e nero, quasi tutte di buona qualità, di dimensioni differenti (da 6 x 9 cm a 13 x 18 cm), su carta mat o lucida di ottima qualità, tutte con il caratteristico bordo a dentello. Alcune hanno il punzone o il timbro di laboratori dell’epoca: Foto ARS, C. Codeluppi già foto ARS, Foto Fornili già Lazzaretti, D. Badodi. I fogli dell’album contengono 144 foto (vi sono i segni di quattro fotografie mancanti), inoltre vi sono 32 immagini libere (senza segni di precedenti incollature) forse destinate a essere utilizzate per un’altra raccolta.
L’archivio è arricchito da 23 negativi originali – 6 x 8,50 cm – che riguardano alcune stampe presenti nell’album. I negativi sono conservati in due custodie cartacee del laboratorio Foto Fornilli e riportano entrambe un cognome, Miselli, riferito a chi, quasi certamente, aveva richiesto copie di stampa.
Le immagini mostrano un arco di tempo che va dal 1934 al 1940, sono quasi tutte accuratamente didascalizzate in pagina, con la data riportata anche in numeri romani, che indica l’anno dell’era fascista. Il Calzificio, all’epoca, era denominato “Manifatture Maglierie Milano” ragione sociale che la fabbrica assunse dal 1931 (morte del fondatore Giuseppe Menada) fino al 1948 (acquisto da parte di Giuseppe Bloch), industria della galassia Snia Viscosa. In molte foto è presente il gonfalone aziendale con la denominazione precedente, “Setificio Nazionale” nome che ha avuto il Calzificio dal 1925 al 1931.


Le immagini riguardano escursioni, relative a un ristretto gruppo di partecipanti, nonché manifestazioni e adunate fasciste che coinvolgono le operaie. L’album inizia con la gita campestre a Ghiardello (28 ottobre 1934) e si conclude con il raduno ciclistico in occasione del Natale di Roma (21 aprile 1940). Vi sono rappresentate le “Befane fasciste” degli anni 1935, 1936, 1937, 1938, 1940 (ove è riconoscibile la fiduciaria provinciale Laura Marani Argnani), la visita del segretario federale e l’Offerta dell’oro alla Patria (4 ottobre 1935). Vi sono poi quattro le Feste dell’Uva, negli anni 1935, 1936, 1937, 1938, con il coinvolgimento di operaie e operai in costume e carri allegorici; e due Adunate di piazza (quella del 21 aprile 1935 e un’altra, di data imprecisata, per accogliere le truppe reduci dalle manovre).
Sono infine immortalate alcune escursioni: a Ramiseto (3 febbraio 1935), a Casina (28 aprile 1935), a Ciano d’Enza (21 aprile 1937), a San Polo (15 agosto 1935 e 2 luglio 1939); e le gite alla Fiera di Milano (22 aprile 1935 e 21 aprile 1937), a Genova (7 giugno 1936), Roma (17 giugno 1938).
Su entrambi gli archivi continua il lavoro di ricostruzione, analisi e studio sia attraverso la pagina Facebook “Calzificio Reggiano-Calza Bloch 1910-1978” (@Calzificio), che raccoglie contributi del pubblico, sia attraverso ISTORECO presso la cui sede le immagini scansionate, e dunque in comodo formato digitale, sono a disposizione di studiosi e interessati.
